Circa 200 artisti sono coinvolti nella nuova edizione di Arscode il gioco dell’arte.
Davvero uno sforzo notevole, in termini di relazioni e di produzione. Ma, come sempre, le grandi avventure sono il nostro pane quotidiano…
Così, con l’obiettivo di voler dare voce agli artisti stessi, abbiamo pensato di realizzare piccole interviste, per far conoscere più in profondità la loro poetica e le opere con cui giocheremo… Con frequenza almeno settimanale, cercheremo di essere puntuali per presentarvi un artista in un dialogo diretto. Ci piace pensare che, giocando con le loro opere, possiate appassionarvi sempre di più ed individuare i vostri artisti preferiti!
Proseguiamo le nostre interviste con Valeria Vaccaro!
Quali sono i materiali che ami utilizzare?
Il materiale che prediligo in questo momento e da ormai più di una decina di anni a questa parte è il marmo, nello specifico il marmo bianco di Carrara. La mia formazione accademica mi ha permesso di sperimentare ed utilizzare molti materiali con cui non riuscivo ad instaurare una sintonia, quando ho lavorato il marmo per la prima volta mi sono stupita della sensazione di meraviglia che ho provato nel vedere come un’idea nella mia testa potesse realizzarsi in maniera così fedele e dettagliata concretamente. Il marmo è un materiale magico: è pesante ma fragile allo stesso tempo e complicato da gestire nella lavorazione ma meraviglioso da scolpire, non per questo da sempre è considerato uno dei materiali più nobili nella scultura di tutti i tempi.
Può un artista essere un attivista?
Con le mie opere parlo di me e delle mie esperienze, non riesco a “parlare” di cose che non conosco così a fondo come i grandi problemi del mondo come le guerre, le migrazioni, la politica… mi ritengo una persona fortunata nata e cresciuta nella parte di mondo privilegiata e non avendo vissuto esperienze sulla mia pelle in tal senso credo che il mio lavoro risulterebbe finto. Secondo me il successo di un artista sta proprio nell’autenticità nel raccontare una storia vera, una storia in cui anche altre persone possano riconoscersi o possano riconoscere il significato ma alla base di tutto io cerco sempre la verità. Ci sono artisti attivisti che stimo e che ammiro molto e che ringrazio per il lavoro che svolgono di propaganda e denuncia, io per il momento forse non mi sento all’altezza.
Se potessi viaggiare nel tempo, dove andresti e perché?
Se potessi viaggiare nel tempo non andrei tanto lontano, credo mi sarebbe piaciuto vivere dalla fine dell’800 alla prima metà del ‘900, momento artistico che ritengo tra i più interessanti di sempre.
Mi sarebbe piaciuto far parte di qualche circolo di artisti e partecipare attivamente alla grande rivoluzione artistica delle avanguardie, conoscere Duchamp, Dalì, Picasso, Magritte e tutta la scena francese dei primi del ‘900.
Siamo curiosi di conoscere il concept della tua opera, con cui tutti potranno giocare… Ti va di raccontarci qualcosa?
Le opere presenti sulle carte sono i Marmiferi e Handle with care e la serie di lavori Non Brucio, tutta la mia ricerca artistica verte sul fuoco elemento dinamico che tende a purificare tutte le cose intervenendo non come fattore di distruzione ma in qualità di forza creatrice. Ogni scultura è come se fosse un’istantanea di quel processo, dove l’attimo viene colto e reso perenne nel suo divenire: un istante fugace che viene congelato attraverso un materiale considerato da sempre eterno, cioè il marmo. Fuoco e combustione sono infatti portatori di una molteplicità di significati simbolici, riconducibili a due fondamentali aspetti: il fuoco da elemento di distruzione e giudizio è nello stesso tempo metafora di rinnovamento.
Concetti opposti e contrari vengono accostati in un unico oggetto, generando così impreviste forme di paradosso: il legno diventa freddo, il marmo brucia e si carbonizza, la cassa da trasporto non contiene nulla ma risulta essere l’opera d’arte stessa.
Ogni scultura, rappresentazione concreta della figura retorica dell’ossimoro, contraddice un termine con il suo opposto, va contro le regole e il buon senso comune generando così un cortocircuito di significato, un senso di sorpresa e spiazzamento.
Le Carte con le opere di VALERIA VACCARO sono inserite in queste scatole