Andrea Chiesi (Modena, 1966) esordisce negli Anni ‘80 come disegnatore per pubblicazioni indipendenti, realizzando opere a inchiostro su carta e taccuini in cui appaiono figure inquiete e luoghi abbandonati, collaborando spesso con musicisti e scrittori.
Ha sviluppato una ricerca sul paesaggio contemporaneo, il tempo e la memoria, indagando le aree industriali, le periferie, gli spazi sospesi nel tempo, attraverso una pittura a olio su lino rigorosa, che si fonde con i concetti di impermanenza e di vacuità.
I lavori più recenti realizzati con la tecnica del disegno con pennarelli e inchiostro di china su carta, sono dedicati alla natura: dai luoghi lasciati dall’uomo, alla natura intesa come metafora della condizione umana, al processo universale di causa-effetto, denominato Natura Vincit.
«Il soggetto della mia pittura è il paesaggio, perché è la metafora che ho trovato più appropriata per la rappresentazione di uno stato esistenziale e di tutta la condizione umana. Dopo molti anni dedicati alla trasformazione sociale e antropologica del paesaggio contemporaneo, mi sono spostato ad uno sguardo maggiormente interiore, tra la meraviglia del barocco e il sublime del romanticismo, verso un’accezione molto più ampia, che comprende la Natura stessa».