Elisa Cella, nata a Genova nel 1974. Ha studiato Matematica all’Università Statale di Milano, dopo essersi diplomata al liceo scientifico.
Tra le sue mostre più importanti si ricordano: 19-C25, intervento permanente, Museo di arte Contemporanea di Lissone, a cura di Alberto Zanchetta (2019); L’impossibilità del reale, personale, Galleria Villa Contemporanea, Monza (MB), a cura di Leda Lunghi (2019); Angolo di contatto, bipersonale, Azimut, Brescia, a cura di Alessia Locatelli e Galleria E3 Arte Contemporanea (2019); Material, collettiva, palazzo Olmea, Monza (MB), a cura di Matteo Galbiati, progetto di Maurizio Caldirola Arte Contemporanea (2018); La bellezza resta, Stadtmuseum, Klausen (BZ), collettiva, a cura di Simona Bartolena ed Armando Frettolini (2018); Kunst Heilt Medizin – Zehen Werke, collettiva, Facoltà Teologica Università di Graz (A), a cura di A. B. Del Guercio, I. Guanzini, I. Terracciano (2017); Sensazione Concava, personale, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia, testo di A. Rigoni (2015).
Le sue gallerie di riferimento sono Villa Contemporanea, Monza ed E3 Arte Contemporanea, Brescia.
Negli ultimi anni sto sperimentando nuovi materiali e tecniche, il mio lavoro rimane con una forte componente bidimensionale, ma la scultura e l’installazione, con le sue luci ed ombre, gli fanno abitare lo spazio in maniera diversa ed inaspettata.